L'Alba Di Bloom Di Salvatore Fittipaldi Poem by Salvatore Fittipaldi

L'Alba Di Bloom Di Salvatore Fittipaldi

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scrivo, ancora, a quest'ora, dunque sono:
l'inganno afono delle piacevoli idiozie, l'oro pallido della mente, lo smalto
bianco, l'indecenza del bronzo:
sono il rovescio di ciò che è logorato, rigirato: lamento e incantazione:
sono Bloom, il soave e grigio Bloom: mi sento, solo, così, solo Bloom,
quando uscì a comprare del rognone, fra le otto e le nove del mattino:
mi sento anche, un poco, un lomento secco, rotto, aperto negli acheni:
mi sento così, oggi, così, solo, come Bloom ai funerali dell'alcolizzato:
un poco canto, da presso: schizzo illeggibile, da lungi: insomma,
un Bloom con le petecchie, gonfiori e disturbi della pelle: rash, prurito, bolle, lividi, ematomi, insolito sanguinamento, ecchimosi sottopelle:
Bloom non ha trovato Tiresia, solo mangiatori di loto e di parole:
già, alle quattro e mezza del mattino: mi libererò mai dal quotidiano, dalle mie idiozie quotidiane?

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